Gichin Funakoshi, “Karate dō. Il mio stile di vita”,
trad. it. di Claudio Marsala,
1987, Edizioni Mediterranee, Roma.
ISBN 88-272-0189-0
«Molto è stato scritto sul grande maestro di karate Gichin Funakoshi, ma questa è la sua autentica autobiografia.
Scritta non molto tempo prima della sua morte, avvenuta all’età di novant’anni, in essa egli descrive molto dettagliatamente la sua vita: la fanciullezza e la giovinezza ad Okinawa, la battaglia per affinare e rendere popolare l’arte del karate, la ricetta per la longevità, e rivela la sua personalità unica e il suo modo di vedere sé stesso, il suo mondo e la sua arte.
Attraverso questo volume il seguace di Karate-do penetrerà più a fondo nel modo di vivere e di pensare del maestro, e, di conseguenza, giungerà ad una più acuta comprensione dell’arte di auto-difesa che egli portò ad un livello di vera perfezione.
La sua lettura interesserà non solo coloro che già praticano il Karate o intendono farlo, ma anche chiunque sia interessato alla cultura e al pensiero dell’Oriente.
Ci sono infiniti aneddoti su quest’uomo straordinario, molti dei quali li racconta egli stesso nelle pagine di questo libro. Alcuni ormai sono stati trasportati probabilmente nel regno della leggenda, ed altri Funakoshi non si cura di raccontarli perché erano una parte così intima del suo modo di vivere che difficilmente ne fu consapevole; ma egli non si allontanò mai dal suo stile di vita: la via del samurai.»
Posso aggiungere qualcosa a quanto già scritto dal recensore? Non credo, se non: leggetelo, vale la pena! Anzi, è bellissimo. Non è un testo tecnico sul karatedo, bensì sulla vita di un karateka, con aneddoti, storie e pure storielle. La lettura scorre piacevolmente ed offre squarci di vita nel Giappone a cavallo fra il XIX ed il XX secolo.
L’unica pecca – ma è una mia opinione strettamente personale – è la traduzione, che a tratti risulta un po’… “vetusta”. Ma non sapendo (ancora) leggere l’originale, non saprei dire dove è sito il problema.