Masatoshi Nakayama, “Karate”, trad. di Hiroshi Shirai.
1975, Mondadori, Milano.
X ristampa-2005 in “Oscar Mondadori”, L.26.000/€13,43
ISBN 88-04-49712-2
«Oltre a essere una fra le più valide forme di autodifesa, il karate è un’attività agonistica completa. Arricchito da un dettagliato glossario dei termini giapponesi utilizzati, questo libro – che ancora oggi, a quindici anni dalla morte dell’autore, rimane il testo fondamentale sull’argomento – è dedicato a tutti coloro che vogliono imparare a fondo le tecniche dei colpi rapidi e potenti di quest’arte marziale. I movimenti propri del karate sono così fulminei che per restituirne visivamente ogni fase molte sequenze illustrative dell’opera sono state realizzate grazie a uno stroboscopio con un tempo di apertura di 1/10.000 di secondo, permettendo così al lettore di seguire passo dopo passo l’esecuzione dei singoli movimenti.»
Questo è il primissimo libro che io abbia mai letto sull’argomento, millanta anni fa. Quindi ci sono piuttosto affezionato. Inoltre, è l’unico libro che partecipi a tutti i viaggi all’estero con il KCK, quando si va a qualche stage internazionale.
Malgrado sia stato scritto dal maestro Nakayama, specialista dello stile Shotokan e tra i fondatori della JKA (Japan Karate Association), tratta il karate-do a livello di tecniche fondamentali, e perciò potrebbe andare bene per qualsiasi altro stile.
Le spiegazioni sono molto chiare, le foto (tutte fatte artigianalmente, da Nakayama stesso e dai suoi allievi!) ben riuscite, e… le pagine molto grandi! Quindi c’è un sacco di spazio per scrivere e prendere appunti.
Ovviamente, non credete che basti leggere questo libro per imparare il karate-do, la pratica in palestra non può venir meno (a meno che non viviate nel mondo di Matrix!), ma di sicuro aiuta una maggior comprensione di cose cui magari, fino a ieri, uno non pensava nemmeno.
L’unica pecca è che la Mondadori non lo ristampa più dal 2005. Quindi non è esattamente facile da reperire. Se però avete un libraio di fiducia, credo sarà felice di recuperarlo per voi.